Scopri Cremazioni a Varanasi: Un Rituale Sacro sulle Rive del Gange
I Ghat delle Cremazioni a Varanasi: Un Rituale Sacro sulle Rive del Gange
Varanasi, conosciuta anche come Benares, è considerata una delle città più antiche del mondo e la più sacra sulle rive del Gange. Migliaia di persone arrivano da tutta l’India per pregare, raccogliere l’acqua sacra, fare abluzioni e, per alcuni, per trascorrere i loro ultimi momenti e essere cremati in questo luogo spiritualmente significativo.
La Cremazione a Varanasi: Un Rituale tra Spiritualità e Costo
La frase “Che dovrei fare di ciò che non mi rende immortale?” di Maitreyi a Yajnavalkya nelle Upanishad riflette l’essenza della ricerca spirituale indù: la liberazione dal ciclo delle rinascite (samsara) e l’ottenimento dell’immortalità spirituale, o moksha.
La cremazione a Varanasi è un atto sacro che porta alla liberazione definitiva dell’anima, ma è anche un processo pratico con costi associati. Per cremare un corpo di dimensioni medie, occorrono circa 250 kg di legna, e un chilogrammo di legna costa circa 5 rupie. Il costo totale per la cremazione è quindi approssimativamente 1000 rupie (circa 15 euro).
L’intero processo dura circa 3 ore per ridurre il corpo a cenere. Questo tempo, però, è anche simbolico, poiché rappresenta il viaggio finale dell’anima verso la liberazione.
Manikarnika Ghat
il principale burning ghat della città, è famoso per le cremazioni a Varanasi. Essere cremati qui è considerato un onore per gli indù, poiché si crede che permetta di interrompere il ciclo delle rinascite (samsara) e raggiungere la moksha o il nirvana.
Associato a Lord Shiva e Lord Vishnu, il Manikarnika Ghat ospita anche il Cakra-Pushkarini Kund, uno stagno sacro che, secondo le leggende, fu scavato da Lord Vishnu ed è ritenuto più antico del Gange stesso. Su una lastra di marmo al ghat, si trova anche la Charanapaduka, l’impronta di Lord Vishnu, un simbolo di grande devozione.
Accanto a Manikarnika, un altro importante ghat per le cremazioni a Varanasi è l’Harishchandra Ghat, più piccolo e spesso utilizzato dalle famiglie più povere. Nonostante la dimensione ridotta, l’atmosfera qui è profondamente spirituale e intima.
Harishchandra è anche dotato di un forno crematorio elettrico, pensato per ridurre il consumo di legna, ma la sua affidabilità è limitata dalle frequenti interruzioni di corrente elettrica.
Suggested Read: Assi Ghat Varanasi Uttar Pradesh: Scoprire Ganga Aarti
Manikarnika Ghat: Dove il Ciclo delle Rinascite si Interrompe
Il Manikarnika Ghat, il principale burning ghat di Varanasi, è un luogo sacro e spiritualmente significativo per gli indù, dove le cremazioni a Varanasi avvengono ininterrottamente, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Nemmeno i monsoni o le festività possono fermare il fuoco sacro che consuma i corpi di circa 250-300 persone ogni giorno. Per gli indù, morire a Varanasi e venire cremati qui significa raggiungere la moksha, la liberazione definitiva dal ciclo delle rinascite, noto come samsara, e accedere alla pace eterna, simile al nirvana per i buddisti.
I ghat di Varanasi, in particolare Manikarnika Ghat, sono sempre affollati di fedeli che, all’alba, scendono le scalinate verso il sacro fiume Gange, considerato la dea Ganga, per purificarsi attraverso abluzioni e immersioni nelle sue acque sacre.
Una delle leggende più affascinanti legate al Manikarnika Ghat narra di Parvati, la moglie di Lord Shiva, che perse un orecchino durante il bagno nel fiume. Parvati chiese a Shiva di ritrovarlo, ma nonostante i suoi sforzi, l’orecchino non fu mai trovato.
Si dice che ogni volta che un corpo viene cremato al Manikarnika Ghat, Lord Shiva chieda agli spiriti se hanno visto l’orecchino perduto di sua moglie, mantenendo viva la ricerca per l’eternità.
Se stai pianificando un viaggio a Varanasi, una visita al Manikarnika Ghat ti permetterà di assistere a uno dei rituali più antichi e sacri della città, offrendoti una connessione profonda con la spiritualità e la cultura indù.
Suggested Read: Varanasi Pericolosa? Guida alla Sicurezza per Studenti, Donne e Viaggiatrici Solitarie
Harishchandra Ghat: Dove il Dolore e la Spiritualità si Incontrano
A differenza dell’affollato Manikarnika Ghat, l’atmosfera al Harishchandra Ghat è più intima, raccolta e permeata di una solennità unica. Qui, le cremazioni avvengono in un contesto più tranquillo, ma altrettanto sacro, con una piattaforma slanciata riservata ai membri delle caste più alte, mentre i poveri sono cremati nel forno elettrico poco distante.
L’aria si carica di emozione quando un giovane, sopraffatto dal dolore, si abbandona a un pianto disperato, lanciandosi più volte sulla pira funebre della persona amata. Nonostante la sua statura imponente, appare fragile e vulnerabile, mentre amici e parenti cercano con fatica di sostenerlo.
Quando il corpo viene portato al fiume e il volto scoperto, si rivela quello di una giovane donna, di poco più di 20 anni, dai tratti delicati e con un’espressione serena.
È un momento che trascende persino i rigidi rituali religiosi, mettendo in luce come certi sentimenti e dolori ostinati non trovino giustificazioni né conforto, nemmeno nel contesto di uno dei rituali più sacri dell’induismo.
Il Harishchandra Ghat, pur essendo un luogo di cremazione, diventa uno spazio in cui il dolore umano e l’amore si scontrano con le credenze religiose, dimostrando che, a volte, le emozioni più profonde non seguono alcuna regola o dogma.
Suggested Read: Varanasi India: Scopri il Ganges, Sarnath ,Cremazioni e meteo
L’impatto ambientale delle cremazioni
Le cremazioni a Varanasi è significativo. La domanda di legna per le cremazioni tradizionali sta infatti decimando le foreste himalayane: si stima che ogni anno vengano abbattuti tra i 50 e i 60 milioni di alberi in India per soddisfare questa richiesta crescente.
Per risolvere parzialmente il problema, sono stati introdotti forni crematori a gas ed elettrici, ma spesso risultano inutilizzabili a causa della mancanza di energia.
Non tutte le famiglie riescono a sostenere i costi di cremazioni a Varanasi. La legna necessaria per bruciare un intero corpo è costosa e, in molti casi, i corpi vengono parzialmente cremati o direttamente gettati nel Gange, alimentando un fenomeno che contribuisce all’inquinamento del fiume.
Si stima che circa 100.000 corpi vengano gettati nel Gange ogni anno, creando sfide sia spirituali che ecologiche.
Varanasi cremazioni rimane comunque un simbolo di devozione e spiritualità, e i suoi ghat di cremazioni a Varanasi, nonostante le controversie e le difficoltà logistiche, rappresentano uno dei rituali più sacri e antichi del mondo.
Comments are closed.